Il WE TRIPANTU o "rito annuale del rinnovamento dell’equilibrio della
natura"
![Aillapan]()
La maggior parte dei popoli indigeni dell’America ha il proprio modo di
tenere conto del passare del tempo. Per loro un ciclo non è un
lasso di tempo definito arbitrariamente, ma va misurato in base alla conoscenza
condivisa della natura e basata sullo studio e la profonda osservazione
dello spazio, in particolare del ciclo lunare. Uno di questo popoli è
il popolo Mapuche.
Il WE TRIPANTU o "rito annuale del rinnovamento dell’equilibrio della
natura" è il momento in cui la forza della vita e della natura
innalzano il livello delle vibrazioni molecolari e tutti gli esseri viventi
regolano le proprie pulsazioni in base al ciclo lunare.
Il Mapuche crede e sente che l’acqua, attraversata dall’energia magnetica
della luna, abbia in questi giorni n’energia diversa. Fare il bagno in
un fiume, indipendentemente dalle condizioni climatiche, permette quindi
a ogni membro della famiglia di ritrovare l’armonia con la natura.
Questo è il tempo dell’armonia famigliare e dell’amicizia. Il Kimün
(conoscenza) mapuche è un modello pratico di interrelazioni sociali
e spirituali, non è un evento folcloristico. Il modello wetripantu
si inserisce nella cultura mapuche a partire da un prospettiva epistemologica,
sociale e spirituale, come un colonna dinamica unificatrice della società,
che preserva la coesione del Mapuche con la sua identità culturale.
Il complesso di conoscenze mapuche è il prodotto di un processo
di socializzazione, nonché della costante osservazione dei cambiamenti
sentiti e percepiti degli elementi naturali, è l’unificazione del
raquiduam (il pensiero) con ciò che Wünfucha (Dio, creatore)
ha dato all’uomo, affinché se ne prendesse cura e lo mantenesse,
prendendo per sé solo ciò di cui ha veramente bisogno. Durante
la festa sociale e spirituale di Wetripantü un’unica forza chiamata
newen permea di energia ogni essere vivente e trasforma tutti gli uomini
e tutte le donne in fratelli e sorelle di ogni elemento naturale.
Nella memoria storica del popolo Mapuche persiste la concezione latente
che prima del Wetripantu vi sia la notte più lunga dell’anno. Quando
questa arriva al suo culmine, si dice che la notte ora cammina indietro.
Wiñol Trekatuy Pun è il momento del completo cambiamento
della natura, sia nel cosmo sia sulla terra, e di conseguenza il giorno
si allunga. L’avvenimento viene confrontato con il passo del gallo, e
chiamato Wiñotui Antü kiñé trekan alka. Si pensa
che il momento del ritorno del sole coincida con la fine della notte del
23 giugno, nell’istante in cui il sole sorge a est (puel mapu). Questa
nuova alba apre la strada ad un nuovo ciclo di vita. Un altro aspetto
fondamentale del Wetripantu è la convinzione che con l’anno nuovo
l’acqua di diverse fonti inizi un processo di cambio della temperatura, è quindi il momento giusto
per fare un bagno all’alba. Attraverso l’acqua gli uomini e donne rinnovano
i legami di fratellanza, uniti dalla stessa forza chiamata newen.
Come si celebra il Wetripantu?
La sera del 23 giugno dopo le 22.00 le famiglie si riuniscono in una casa
spaziosa, comoda e calda. Si raccoglie il cibo (carni bianche, maiale,
vitello o cavallo, mültrün, mürke, zuppe, tortillas) che
sarà poi consumato da tutti i presenti. Chi non riesce a mangiare
tutto, deve portarsi a casa quanto avanza, perché il cibo in questa
occasione non può essere conservato ma deve essere consumato tra
tutti i partecipanti.
Cosa si fa durante la notte di Wetripantu?
Gli adulti raccontano ai familiari riuniti fatti e avvenimenti sconosciuti
sulla famiglia, storie sull’origine della famiglia o dei loro discendenti.
Tutti partecipano a queste conoscenze, si raccontano racconti (epeu),
si balla choike purrun, si suona la trutruka e il trompe.
Nel momento del epewun, che precede l’alba, le donne, gli uomini e i bambini
e tutti gli invitati vanno al fiume a fare il bagno e ad aspettare la
nuova alba, con il corpo e lo spirito rinnovati e puliti e percependo
la forza divina. Gnechen, Elchen, Huenu Mapu Chaw, Wun Fücha, Wun
Kuce, etc. sono tutti nomi con cui viene chiamato il sommo creatore. L’universo
spirituale del Mapuche è monoteista, e lo è sempre stato.
Alla fine si torna a casa suonando qualche strumento, dopodiché
si procede a eseguire un rituale specifico con cui purificare l’ambiente
di casa. Si gira in cerchio, iniziando a est e procedendo verso destra
per chiudere il cerchio. Arrivando al punto di partenza, a est (puel),
la persona con maggiore conoscenza invoca le forze benefattrici, ringrazia
e riconosce la presenza della forza creatrice in tutti gli elementi. Con
il cuore e la mente colmi di ratitudine si aspetta l’arrivo del sole dal
PUEL MAPU (l’est spirituale e fisico). Appena il sole e la luce hanno
inondato tutto lo spazio visibile si dice Akui We Tripantu (è arrivato
l’anno nuovo) oppure anche Wiñoi Tripantu (è tornato il
sole).
Così all’alba del 24 giugno inizia un nuovo ciclo vitale per il
mondo mapuche e per la madre Terra. Per tutto il resto del giorno vengono
svolte diverse attività, a seconda della regione. Generalmente
è comunque un giorno dedicato all’incontro, all’armonia e all’equilibrio
tra i familiari.
Note:
Estratto dal testo dell’Asociación de Profesores Mapuche: Likan
Mapu.
In www.gfbv.it/3dossier/ind-voelker/mapuche-it.html |