Mapuche-hommes de la terre
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24 agosto 2008- Temucuicui
Comunicato della Comunità Mapuche Autonoma di Temucuicui.
La Comunità Mapuche Autonoma di Temucuicui con il seguente comunicato denuncia all’opinione pubblica nazionale ed internazionale un’altra violenta perquisizione contro la nostra comunità.
Temucuicui

1.- Oggi, domenica 24 agosto 2008, alle 6 di mattina, mentre i bambini, gli anziani e le donne dormivano tranquillamente nelle loro case, i Carabineros hanno effettuato un’irruzione senza esibire alcun documento di tipo legale e tanto meno spiegare le ragioni della violenza operazione. Il forte contingente di polizia era composto da
sette camionette lanciagas, 5 autobus, un blindato, 10 cellulari e circa 300 agenti delle Forze Speciali che, fortemente armati, sono entrati violentemente nelle diverse case dei membri che costituiscono la Comunidad Autonoma Mapuche di Temucuicui, distruggendo completamente la gran parte delle porte e delle finestre.

2.- Frutto del caos e della eccessiva violenza con la quale hanno agito le forze di polizia nella perquisizione, ci sono stati 10 bambini feriti, tra i quali Mañil
Wenu Huenchullan, di solo 9 giorni di vita, che hanno manifestato nausea, vomito e segni di un principio d’asfissia per via delle bombe lacrimogene lanciate dentro le case. In un’altra casa hanno tirato fuori con violenza, scalza e seminuda l’anziana Helena Marillan Huenten, 94 anni, che tra l’altro ha un piede fratturato, provocandole gravi danni alla salute. Infine, 3 uomini ed 1 donna sono rimasti gravemente feriti dagli spari effettuati dai carabineros, ma i 4 nel timore di essere arrestati ed accusati di qualche reato hanno deciso di non essere identificati e di non essere curati al consultorio di Ercilla, la qualcosa diventa una grave problema di salute per la nostra comunità.

3.- Come ieri hanno informato i mass-media, si sarebbe verificato un grave fatto di violenza ai danni di un autobus che presta servizio per la Forestal Arauco. L’autobus era di proprietà di Mario Nain Curamil, il quale ha accusato membri della nostra comunità quali autori del fatto. Di fronte a tale situazione, la nostra comunità rifiuta tassativamente queste accuse gratuite e rivolge un appello al procuratore affinché investighi in maniera trasparente, perché a quanto pare quest’individuo aveva dei problemi con i suoi lavoratori che stava ingannando ed utilizza la nostra comunità per liberarsi delle proprie responsabilità lavorative. Specifichiamo che il lavoro della nostra comunità non è mai stato quello di aggredire o di commettere queste azioni che ripudiamo. D’altra parte nelle case perquisite i Carabineros chiedevano in continuazione di armi e dei peñi (fratelli) ricercati dalla giustizia, i nostri lottatori sociali mapuche. Ci interrogano per le armi, che non hanno mai trovato perché non esistono.

4.- La nostra comunità per molto tempo ha lavorato per la restituzione delle nostre terre ancestrali ed in difesa e la promozione di tutti i diritti che ci spettano come Popolo Nazione Mapuche. Mesi fa, il governo si è fatto vivo ed ha avviato il dialogo sulla restituzione delle nostre terre che sono in disputa con il latifondista René Urban e la smilitarizzazione totale della nostra comunità. Di fronte a tale situazione molti parlamentari di diversi settori politici, tra essi i partiti di destra (RN e UDI), assieme ad alcune "autorità" e proprietari della zona hanno ripudiato pubblicamente questo presunto confronto e il passaggio di proprietà delle terre. Per tal motivo noi veniamo identificati come comunità violenta, accusandoci di legami con gruppi estremisti, qualificandoci come terroristi e delinquenti, tutto ciò col solo obiettivo di stigmatizzare e di giustificare l’aumento delle forze speciali e le perquisizioni con l’intento che il governo smetta di trattare.

5.- In seguito, e secondo l’intervista rilasciata dal governatore Rubén Quilapi a Radio Bío-Bío, si segnala che questa violenta operazione era dovuta ad un ordine di arresto contro Jaime Huenchullán per la sua presunta responsabilità nell’incendio di un camion del latifondista René Urban, avvenuto nel gennaio 2006. In un reportage di Canal 13, di venerdì 22 agosto 2008, si parlava di lui come clandestino e che lavorava nella nostra comunità a pochi metri dai carabineros. Il nostro fratello ha deciso di non presentarsi alla giustizia perché non ci sono garanzie per un giudizio giusto e perché è stato già arrestato altre volte, come prigioniero politico, per accuse che lo hanno tenuto per lungo tempo rinchiuso per poi essere rilasciato per insufficienza di prove.

Rivolgiamo un esteso appello alle diverse comunità mapuche a ripudiare questi gravi fatti di violenza da parte dello stato cileno contro il nostro Popolo Mapuche e a stare attenti ad altre perquisizioni, ancor più estese, come annunciate dal ministro Francisco Vidal: "se c’è bisogno di andare, andremo nuovamente, se ci vogliono più carabineros, manderemo più carabineros". Certamente tali misure sono per continuare con la pratica repressiva contro le comunità mapuche mobilitate.

Pu werken (i portavoce):
Víctor Queipul Jorge Huenchullan. Luis Tori.

Comunidad Mapuche Autonoma di Temucuicui, Wallmapuche (territorio mapuche)

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