Mapuche-hommes de la terre
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Lunedì, 27 settembre 2010
Comunicato dei prigionieri politici mapuche del Conflitto Territoriale della zona del LLeu LLeu.

COMUNICATO PUBLICO

Noi prigionieri politici mapuche del Conflitto Territoriale della zona del LLeu LLeu, prigionieri nelle carceri di Concepción e Lebu, segnaliamo al nostro popolo ed all’opinione internazionale quanto segue:

1 – Siamo in sciopero della fame da 77 giorni e già quattro di noi sono ricoverati in ospedale, soffrendo alcune sequele epatiche e cardiache, mentre uno resta nel carcere El Manzano, con perdite di peso che superano i 20 chili. Altri tre fratelli si trovano nel carcere di Lebu, anch’essi hanno avuto degli scompensi.

2 – Alla data di oggi, s’è potuta stabilire una via diretta di dialogo con il governo, per mezzo dell’importante lavoro svolto dal vescovo Ricardo Ezzati. Ci sono state alcune trattative in merito alle richieste dai rappresentati dei collettivi dei PPM (prigionieri politici mapuche) delle diverse carceri, in cui sono state esposte come irrinunciabili: La non applicazione della Ley Antiterrorista, la non applicazione della Giustizia Militare (duplici processi per lo steso reato) e la non utilizzazione dei testimoni a volto coperto come mezzi di prova.

2 – In questo caso abbiamo utilizzato la via diretta di dialogo con il governo per affrontare le nostre richieste attraverso soluzioni politico-amministrative concrete e rapide, rispetto alla via legislativa che consideriamo più lenta e complesse, sebbene non l’abbiamo mai scartata.

3 – In tal senso siamo giunti ad un importante accordo, ovvero la rinuncia alle denunce per violazione della Ley Antiterrorista da parte del governo. Tuttavia ci troviamo intrappolati per la mancata volontà da parte del Ministerio Publico nel non volersi avvicinare al cammino della nuova formalizzazione e della riqualificazione dei reati.

4 – Sebbene, lo ribadiamo, la via politico-amministrativa sia quella più pertinente all’urgenza del momento, in modo da evitare sviluppi fatali, ci auguriamo che anche il potere legislativo, sia da parte dei deputati di maggioranza che quelli di opposizione, stia all’altezza degli avvenimenti e degli standard internazionali in materia legislativa, aprendo -attraverso modifiche alla Ley Antiterrorista- una nuova opzione per la deposizione dello sciopero della fame.

5 – Infine, rivolgiamo un appello al Popolo Nazione Mapuche, ai nostri fratelli e sorelle degli altri popoli originari che resistono agli Stati capitalisti, ai settori popolari e democratici a continuare stare attenti e mobilitati per i nostri diritti, per la giustizia e la libertà.

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