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10 marzo 2008
I colori uniti dello sgombero.
Martedì 4 marzo Benetton, tramite un legale argentino, ha chiesto alla giustizia locale la restituzione dei 565 ettari del fondo Santa Rosa. In detto fondo vive la comunità mapuche Santa Rosa Leleke, che ha recuperato il terreno il 14 febbraio 2007.

Nel merito Benetton insinua che i mapuche avrebbero danneggiato il fondo. Questo è il comunicato della comunità mapuche.

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Comunicato da Santa Rosa Leleke
Ad un anno dal recupero territoriale.

Dopo che è trascorso un anno, dobbiamo rivivere ed affrontare un nuovo tentativo di sgombero promosso dal dottor Martín E. Iturburu Moneff, avvocato di Benetton e di Ronal Mac Donald (gerente della estancia Leleque).

Le richieste ed i rilievi presentati alla giustizia non coincidono con la realtà, perché i danneggiamenti che essi definiscono "irreparabili" sono riparabili; inoltre, non fanno alcun cenno ai miglioramenti che abbiamo apportato durante quest’anno:

Pulizia del letto del torrente principale "Santa Rosa", che ha beneficiato la zona per via della qualità dell’acqua che è migliorata.

Pulizia della zona da erbacce, alberi ed arbusti secchi, vanificando il pericolo di incendi.

Riparazione e mantenimento del filo spinato perimetrale, caduto in alcuni settori.
Abbiamo collocato un cancello, di vitale necessità. La sua installazione è avvenuta previa comunicazione all’ufficio della viabilità nazionale (conserviamo la documentazione).

Il canale per l’irrigazione realizzato non modifica il corso del torrente principale "Santa Rosa".

Non si tiene in considerazione il fatto che a Santa Rosa Leleke si trovano due torrenti a sinistra e due a destra, oltre quello centrale. Non solo, ma la siccità che colpisce la zona ha reso i torrenti piccoli senz’acqua ed i più grandi con una portata ridotta.

Il terreno seminato può essere arato e la terra torna allo stato naturale, com’è avvenuto nel precedente sgombero.

I recinti si possono portare via. Da segnalare che gli animali attualmente presenti a Santa Rosa Leleke non provocano l’erosione del luogo. 4 pecore, 8 galline ed 1 cavallo non possono essere motivo di preoccupazione né scatenare misure cautelari, senza dimenticare che il letame prodotto provoca un miglioramento del suolo.

L’erosione del suolo provocata dai pini è pregiudizievole, causando l’acidificazione del suolo per un periodo prolungato, d’altra parte il pino non piace agli animali. Ma dobbiamo segnalare che i pini che si trovano a Santa Rosa Leleke non sono stati piantati dalla comunità. Allora, perché li hanno piantati quando il conflitto non era ancora risolto?

La comunità Mapuche Santa Rosa Leleke afferma: ciò che essi interpretano come danneggiamenti, per noi significa il contrario. Il mapuche tutela sul serio quel che ha la Ñuke Mapu –madre terra-, si tratta di un onore che viene fatto a noi.
Attualmente, Santa Rosa Leleke si trova in migliori condizioni rispetto al momento del recupero.

MARICHI WEU!! MARICHI WEU!!
(dieci volte vinceremo! dieci volte vinceremo!)

UNA VOLTA CI HANNO SGOMERATI e DIECI VOLTE TORNEREMO

Werken (portavoce) Rosa Rua Nahuelquir e Atilio Curiñanco
Comunità Mapuche Santa Rosa Leleke

10 marzo 2008
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