22 gennaio 2008
Un forte abbraccio solidale al popolo Mapuche
lu brijant
Un brigante e i colori uniti dello sfruttamento
Ieri, 21 gennaio, una “brillante” operazione di polizia ha portato alla perquisizione di due abitazioni ed al sequestro del solito materiale cartaceo ed informatico. Fin qui nulla di strano, trattandosi del mio terzo 270 bis.
Anomali, invece, sono taluni particolari: l’orario tardivo, l’attesa della mia assenza da entrambe le abitazioni, il finto inseguimento nei pressi della stazione di Pisa, la ricerca e la sottrazione di tracce di indumenti e di materiale biologico, materiali questi ultimi sottratti ma non verbalizzati. Cercano forse nuovo materiale per la prossima fiction stile CSI contro anarcoinsurrezionalisti?
Anomalo anche questo 270 in cui sarei “ispiratore e mandante di un’associazione d’ispirazione anarchica”, con presunti complici non identificati dopo due anni d’indagine.
La verità è che, ad anni di distanza, Benetton ha presentato i conti per i molti attacchi subiti da parte delle tante individualità solidali con il popolo Mapuche.
Non soddisfatti, i “nostri” hanno anche sottratto materiale relativo agli incontri con Pastora, la madre di Tarrio, ed al rapporto affettivo e solidale che mi lega ad alcuni compagni anarchici, sottoposti ad una lunga prigionia.
Ma non basterà il sequestro di qualche capello a fermare un brigante! |